Vogliacco… il bomber della Pro Vercelli

Vogliacco…che bomber!

Quando a metà del primo tempo due giocatori si sono scontrati cadendo a terra e lamentando danni alla testa, l’arbitro si è disinteressato della cosa. Quindi si è disinteressato della sicurezza e della salute degli atleti contravvenendo al regolamento e al buonsenso del buon padre di famiglia. Da lì si era subito compreso che tre anni di permanenza in serie C non erano ingiustificati. La conferma è arrivata quando ha concesso il rigore ai locali. Il punto di osservazione della telecamera di Sky permette una visione simile a quella dell’arbitro, anzi migliore visto che è posizionata in alto. L’azione, vista e rivista utilizzando il rallentatore di velocità a 0,5 e a 0,25 non chiarisce il fallo di mano del giocatore bustocco. L’arbitro sembra quando tutti i giocatori locali alzano le braccia chiedendo il penalty e lui si fa convincere. Classico di un arbitro scarso, influenzabile, poco certo delle sue percezioni e questo costa due punti ai tigrotti.

Il silenzio degli innocenti ( o quasi)

Un episodio che si somma alle quattro giornate di squalifica comminate ad Alcibiade, una punizione severa e per la quale sembrerebbe che la società non intenda presentare ricorso. Molti tifosi si sono sorpresi di questo fatto, ma forse un motivo di tale strategia c’è ed ha un senso. Il ricorso avrebbe comunque come risultato di far tornare in campo il giocatore con la Pergolettese con sul campo la spada di Damocle della diffida. Un’ammonizione con i cremaschi lo porterebbe in squalifica proprio nel playout, per cui, il gioco vale la candela”? Probabilmente no.

Dato a Cesare quel che è di Cesare, va aggiunto che la Pro Patria è ricaduta nell’errore di  subire reti nel momento che ne ha segnata una. In vantaggio a Lecco, in vantaggio con l’Atalanta, in vantaggio con la Pro Vercelli ( due volte)è arrivato il goal o i goals degli avversari, tra l’altro sempre nella ripresa. Il tema andrà indagato da Mister Sala, uno che se avesse allenato dall’inizio avrebbe portato questa squadra ad una salvezza diretta. Sala non ha nel Dna la cultura dell’alibi, della giustificazione a tutti i costi, della carota a tutti i costi. Sala ha da subito compreso i problemi di questa squadra iniziando un opera di “decolombizzazione” che richiede tempo, ma sembra sulla buona strada. Ieri, si è vista una squadra presente e viva, nonostante le pesanti assenze, con un atteggiamento da squadra unita, coesa e compatta che si percepiva in tanti piccoli particolari che solo chi conosce questo mondo sa percepire.

A Vercelli se la fanno sotto

Nella trasmissione vercellese postata ieri su questo sito, abbiamo ascoltato tutte le preoccupazioni e i timori dei tifosi e giornalisti locali che hanno onestamente fatto presente che il pareggio di ieri è per loro caduto dal cielo. Hanno fatto presente che i cambi tigrotti, con l’ingresso di Nicco, Pitou e Citterio, sembrano far capire che la rosa della Pro Patria sia migliore della loro. Un altro giornalista faceva notare che nel secondo tempo i tigrotti hanno di fatto fatto la partita senza concedere parola di replica alla Pro Vercelli e un altro di loro faceva presente che per ben due volte la Pro Vercelli perdeva al 90esimo con i tigrotti. Insomma, a Vercelli, nonostante la posizione di privilegio che permetterebbe loro di salvarsi con due pareggi, non si dormono sonni tranquilli e i tigrotti sono temuti. Ecco, diciamo che la partita di ieri ha in filigrana un valore in più, ossia le bianche casacche potrebbero aver subito l’incidenza psicologica per aver visto una Pro Patria viva e persino più forte di loro. Questo potrebbe incidere sulla tranquillità degli uomini di Mister Bianchini. Un allenatore non amato dalla piazza e contestato durante la partita e il post partita da tifosi e giornalisti. Insomma, l’instabilità dell’ambiente potrebbe essere fatale alla Pro Vercelli di fronte ad una squadra biancoblu con la tranquillità data da una dirigenza uscente in grado di dare tranquillità a tutti e una entrante che (rumors fanno sapere) ha già messo sul tavolo quel che serve per incentivare i giocatori a dare tutto e di più per raggiungere la salvezza.

Pitou pensaci tu

Lettera aperta a Pitou, come diceva il buon Manuel Favia durante la telecronaca di Sky, è il giocatore in rosa con più qualità. Purtroppo per il talento marsigliese qualità fa rima con discontinuità e questo è il vero problema. Chi però ha il talento ha il privilegio di averlo e questo può fare la differenza. Come? Mettendolo a disposizione della squadra. Due goal e cinque assists sono il ruolino di marcia del francesino, non banale come risultato. Quello che pesa è la discontinuità. Basterebbe che nei due turni di playoff trovi la concentrazione per fare la differenza. Una salvezza da lui firmata, magari con un goal, vorrebbe dire riaccendere i riflettori su Pitou troppo presto spentesi in questo campionato e che potrebbe penalizzare la sua carriera.

Flavio Vergani

 

 

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