Pro Patria sconfitta per due a zero in quel di Vicenza. La parte scontata del commento dice che si sono incontrate due realtà che vivono pianeti diversi. Il Vicenza è una corazzata con giocatori che potrebbero tranquillamente giocare in serie B, lo stadio ha un erba invidiabile senza buche o aree gialle di erba bruciata come allo “Speroni”, sugli spalti c’erano 9.000 spettatori e non 700 come a Busto e la curva era uno spettacolo nello spettacolo. Come pensare di vincere? E, infatti si è perso. Come si è perso merita però un commento parallelo. Mister Colombo ha messo in campo la gioventù, solo Nicco e Alcibiade non ne facevano parte e ha tenuto in panchina l’esperienza di Palazzi, Beretta e Terrani. Logico pensare ad una squadra sbarazzina, dinamica, in grado di compensare la minor qualità con la corsa. Niente di tutto ciò. La squadra è apparsa svogliata e rassegnata, senza un’ idea di gioco tattica che potesse sorprendere i quotati avversari. Forse è chiedere troppo ad un allenatore anche lui giovane e inesperto e quindi non incidente sotto questo aspetto?
La sconfitta era attesa, ma si pensava ad una diversa combattività. Pensare di impensierire il Vicenza nel modo che ha scelto Colombo è davvero utopistico. Senza corsa, pressing e ritmo è chiaro che vince chi è più forte. Deludente l’atteggiamento della squadra e del suo allenatore che poco ha inciso nelle soluzioni alternative, che hanno di fatto regalato ai locali una vittoria senza colpo ferire. Davvero si fatica a comprendere quale era il disegno strategico della Pro Patria, ossia attraverso quale artificio pensava di sorprendere gli avversari molto più quotati? Attendendoli fino a subire un goal sapendo che poi non se ne sarebbe fatto un altro,vista la sterilità offensiva?Mistero!
Si è fatto male Travaglini, il danno è da valurare, ma potrebbe essere serio. Se così fosse la Pro Patria avrebbe i difensori contati. Alcibiade, Cavalli e Bashi non avrebbero un rimpiazzo degno di questo nome. Qualche tifoso ci ha fatto sapere la sua soddisfazione relativa alla scommessa Lombardoni asserendo che se avesse giocato la società avrebbe avuto un talento al minimo di stipendio, se si fosse fatto male il suo ingaggio lo avrebbe pagato l’assicurazione. La scommessa è stata ampiamente persa e ci chiediamo se al suo posto ora giocherà…l’assicuratore.
Capitolo attacco sempre fermo a quota un goal in quattro partite. Toci là davanti fa tenerezza, nessuno lo supporta, il centrocampo pensa a interdire, ma mai a proporre gioco. Nicco e Ferri non hanno certamente il profilo necessario per proporre una fase offensiva di qualità, Pitou è un gioiello che brilla di luce propria, senza al momento rifletterla sugli altri.
Chi aveva approvato la campagna acquisti bustocca, che ha di fatto deciso di non reinvestire il capitale giunto dalle cessioni eccellenti di Castelli (ancora in goal a Chiavari) e Ndrecka, ironizzando sulle neopromosse Caldiero e Alcione individuate come vittime sacrificali del campionato, si dovrà ricredere. Il Caldiero è terzo e l’Alcione ha speso fior di quattrini, altro che saving. Gli attaccanti bravi costano per tutti, sia per chi compra, che per chi vende. La Pro Patria ha venduto, ma i soldi non segnano goal, servono i giocatori che si comprano con gli stessi soldi. Rinunciare all’equazione significa accettare il rischio e nel caso cantare il mea culpa.
La speranza si chiama Beretta, ma serve molto di più anche in fase di gioco che non può essere quello didattico, scolastico visto fino ad oggi. Serve un atteggiamento diverso, serve corsa, pressing, voglia di vincere, qualità oggi nemmeno pensate dai tigrotti.
Venerdì sera derby col Novara a Busto, una partita da non sbagliare a tutti i costi per evitare di rimanere impantanati in una zona retrocessione dalla quale sarebbe difficile uscire con un attacco che non segna.
Flavio Vergani
Vicenza-Pro Patria: 2-0 (1-0)
Marcatori: Morra al 22’pt, Rauti al 3’st
L.R. VICENZA (3-4-2-1): Confente; Cuomo, Leverbe, Laezza; Talarico (28′ st De Col), Zonta (37′ st Greco), Rossi, Costa; Della Morte (43′ st Mogentale), Rauti (37′ st Capone); Morra (28′ st Zamparo). A disposizione: Massolo, Gallo, Tonon, Sandon, Fantoni. Allenatore: Vecchi.
PRO PATRIA 1919 (3-4-2-1): Rovida; Bashi, Alcibiade, Travaglini (6′ pt Cavalli); Somma, Ferri (34′ st Palazzi), Nicco, Piran (18′ st Vaglica), Mehic (18′ st Terrani), Pitou (34′ st Curatolo); Toci. A disposizione: Pratelli, Reggiori, Beretta, Ferrario, Sassaro. Allenatore: Colombo.
ARBITRO: Di Cicco di Lanciano (Santarossa di Pordenone e Nigri di Trieste; Gallo di Bologna)
NOTE – Spettatori 9015, di cui 7219 abbonati. Ammoniti: Alcibiade (PPA), Cuomo (VIC). Calci d’angolo: 6-6. Minuti di recupero: 2′pt, 4′st.