Domenica, alle 18, si riapriranno le porte dello “Speroni” per la prima di campionato. Ospite il Renate della bestia nera Bocalon, e del nuovo arrivato Siega, un ex Pro Patria ai tempi di patron Vavassori.
E’ passato molto tempo dall’ ultima giornata del deludente campionato scorso e i volti in casa Pro Patria sono molto cambiati. Il sogno di molti tifosi di poter finalmente disporre di una squadra di caratura superiore, grazie ai ventilati ingressi si nuovi soci, è presto sfumato e la realtà ha ripresentato il solito conto sulle spalle della solita pagatrice. Il numero degli abbonamenti è un pianto greco e la squadra fatica a segnare e Mister Colombo è felice quando non si prendono goals, anche quando la si gioca in superiorità numerica. Insomma, niente di nuovo su questi schermi, che da sempre privilegiano assets solidi che fanno rima con salvezza, giovani, difesa, rilanci di giocatori in flessione. Giovani che fanno sempre più rima con Pitou, il gioiello biancoblu, lo scorso anno inspiegabilmente sacrificato per mezza stagione da un modulo che lo penalizzava, ha fatto capire fin da subito di che pasta è fatto attirando l’occhio di più di un osservatore. La società si è cautelata estendendo il contratto del giovane francese fino al 2027. Il sogno di qualche tifoso parla di “programmazione futura”, la realtà dice che trattasi di una intelligente mossa per monetizzare la futura vendita, in quanto queste plus valenze sono oro colato sul risicato budget societario. Contratto uguale soldi da pagare alla società, scadenza di contratto significa cessione a titolo gratuito.
Oro colato che poteva essere e non è stato per il centrale di difesa Lombardoni il cui inizio stagione ricorda il finale dello scorso anno e sembra relegarlo in tribuna per lungo tempo. Il sogno faceva supporre una difesa con sovrannumero di over per tentare il colpaccio, la realtà dice che Cavalli non arrivato per lusso, ma per necessità. L’addio di Mangano, libera il posto per un secondo portiere che oggi à stato ufficializzato in Pratelli, ex AlbinoLeffe che dovrà stimolare Rovida, oggi di proprietà tigrotta, per una crescita che possa lanciarlo nel calcio che conta.Basta leggere i commenti sui social per avere la chiara idea che i tifosi la pensano tutto allo stesso modo. Ossia, manca un attaccante che possa cavare le castagne dal fuoco. Il sogno faceva rima con un bomber a doppia cifra, elemento desiderato da molti anni senza mai poterlo raggiungere. La realtà di sempre dice che i bomber constano e il budget bustocco li deve formare in casa, come accaduto per Castelli, in quanto non in grado di competere in aste pazzesche che altre squdre si possono permettere. Vero anche che si i bomber costano, costano per tutti, Entella compresa che buonsenso dice dovrebbe avere bonificato un discreto gruzzolo verso le casse societarie bustocche. Per cui, l’aspettativa, rispetto al solito, è superiore. Sandro Turotti attende i last minut di fine agosto, tiene sotto tiro il varesino Beretta, che sembrarebbe un obiettivo concreto, ma anche un paio di altre soluzioni di buon rapporto qualità /prezzo. Un’idea, non un obbligo o una certezza, in quanto la somma dei goals mediamente offerta dal trio Castelli- Stanzani- Parker a inizio dello scorso torneo, potrebbe essere potenzialmente la stessa garantita da Toci-Pitou-Curatolo e Terrani. La stagione di Castelli è stato il classico uovo fuori dalla cavagna che ha di fatto compensato il pessimo rendimento realizzativo di Parker, ma la somma più o meno fa sempre il solito numero che deve bastare per salvarsi. Il resto è sempre mancia.
Questo per dire che, se è vero che la squadra appare mancante di un attaccante solido, le valutazioni in casa Pro Patria potrebbero essere più conservative sul punto. Ovviamente, tutti sperano che la cessione di Castelli autorizzi a sognare un bomber di livello proprio grazie al contributo arrivato dalla vendita del’ex Villareal, ma il sogno non per forza fa rima con realtà.
Prima giornata che dovrà dare un riscontro anche sul funzionamento dell’impianto voci dello stadio. Il sogno era che, dopo anni di malfunzionamenti, si potesse ordinare ( anche su Temu) un nuovo impianto per dare voce allo speaker, la realtà dice che sarà la solita storia con chi è certo che il tutto funziona alla perfezione, senza preoccuparsi delle voci dissonanti e chi fa presente che presto ( ma i presto i tifosi della Pro Patria sanno perfettamente che vuole dire tardi) si troverà una soluzione. Per ora, tutti al nuovo bar, recente vanto conseguente all’apertura, ma che non fa felici quelli dei distinti centrali vistro che, oltre a non sentire lo speaker, non hanno nemmeno il bar. Insomma, non sentono e non bevono, possono solo sperare, ma chi vive sperando…muore….
Flavio Vergani