Il cuore batte piano e l’encefalogramma è piatto, questa la diagnosi che emerge dopo l’ennesima sconfitta casalinga, questa volta per mano del Lumezzane, che rimanda la vittoria interna dei tigrotti che manca da febbraio.
Nonostante le intenzioni manifestate da giocatori e allenatore che sempre si ripromettono di cambiare approccio alle partite, nulla cambia nella realtà. Fischio di inizio e avversari in vantaggio al primo soffio di vento.
Succede spesso, è successo anche oggi col goal di Spini all’undicesimo. Così, anche oggi vinceremo domani.
Ci si chiede dove siano finiti gli attori protagonisti dello scorso campionato, quelli della prima parte di torneo che sfiorarono la vetta. Molti di loro si sono eclissati a gennaio e dopo undici mesi sono ancora avvolti da una nebbia che non può essere sempre giustificata dai crediti maturati nel passato.
In particolare delude il centrocampo, che doveva essere e sulla carta è,il reparto con maggiore qualità della squadra. A parte Fietta, monumentale impiegato in altro ruolo, Bertoni appare lento, lezioso, mai incisivo. Nicco continua ad offrire prestazioni deludenti, sotto ritmo e senza mai mostrare quella “cazzimma” che lo ha reso famoso in tutte le squadre nelle quali ha militato. La sostituzione odierna non è la prima, un evento mai accaduto nel passato, un motivo ci sarà.
Ferri in evidente stato confusionale, Marano oggetto misterioso, proprio lui che avrebbe dovuto rappresentare il colpo grosso della campagna acquisti.
Il Direttore Sportivo Turotti ha recentemente dichiarato che questa squadra non è inferiore a quella dello scorso anno. Nessun dubbio sulla sua competenza e nemmeno ci sogniamo di metterla in discussione, ma i numeri dicono qualcosa di diverso. La difesa, da sempre marchio di fabbrica della Pro Patria turottiana è la penultima del girone con diciotto reti incassate in dodici giornate. Qui parte e finisce l’analisi.
Da sempre è un must il modulo 3-5-2, o meglio 5-3-2 quale garanzia del primo non prenderle, il modo migliore per non svenarsi con acquisti di attaccanti da doppia cifra e permettersi addirittura la rinuncia di qualcuno di loro in termini numerici, se non di qualità. Un’equazione perfetta per chi vuole salvarsi e tenere basse le ambizioni, ma se il risultato somma diciotto reti in dodici partite, allora significa che la formula di quest’ anno sconta qualche errore di calcolo.
Due punti in cinque partite casalinghe, con sconfitte negli scontri diretti con Giana, Trento e Lumezzane rappresentano uno score davvero preoccupante in ottica salvezza.
La partita di oggi ha messo in luce la totale confusione che regna in campo e in panchina. Uscite incommentabili del portiere, Lombardoni nervoso e in costante difficoltà alle prese con un Gerbi, che è un buon giocatore ma che il miglior Lombardoni avrebbe controllato senza problemi, del centrocampo abbiamo detto, mentre in attacco i palloni giocabili sono pochi, ma quei pochi andrebbero sfruttati con un diverso killer instinct, vero Stanzani?
Mister Colombo da parte sua non ha convinto nel timing dei cambi, ripartire nel secondo tempo con lo stesso undici, piuttosto che giocare con tre centrali di difesa fino all’ottantesimo, con un Lumezzane che era asserragliato nella propria area di rigore, non sembrano essere state scelte così condivisibili.
Ora, viene il momento della riflessione che dovrà aiutare squadra e allenatore a capire se esiste una reciproca fiducia e sviscerare i motivi per i quali i senatori siano così distanti da un rendimento sufficiente e da una leadership che nessuno di loro sta regalando ai più giovani. Che questa squadra valga due punti in cinque partite interne è davvero difficile da credere. Che molti abbiano disimparato a giocare a calcio neppure. Per cui, al di là degli alibi e delle celebrazioni postume per quel che si è fatto nel passato, si trovi la forza per ripartire con uno spirito tigrotto in grado di azzannare gli avversari dal primo minuto. Oggi, ancora una volta questo non è avvenuto e un motivo ci sarà. L’approccio fa parte della partita, della preparazione della stessa e dopo essersi stupiti quando è “molle”, occorre farsi domande sui motivi e trovare soluzioni concrete.
Flavio Vergani
PRO PATRIA-LUMEZZANE 0-2 (0-2)
Reti: 11′ pt Spini (LUM), 41′ pt Spini (LUM)
Pro Patria (3-5-2): Rovida; Moretti, Lombardoni, Saporetti (35′ st Zanaboni); Renault (25′ st Citterio), Nicco (11′ st Parker), Bertoni, Ferri (11′ st Somma), Ndrecka; Stanzani (25′ st Pitou), Castelli. A disposizione: Mangano, Vaghi, Bashi, Marano, Fietta, Piran. Allenatore: Colombo.
Lumezzane (4-3-3): Filigheddu; Regazzetti, Pisano, Pogliano, Parodi; Moscati, Pesce, Ilari (41′ st Calì); Cannavò (22′ st Malotti), Gerbi (41′ st Capelli), Spini (35′ st Kolaj). A disposizione: Greco, Galeotti, Deratti, Taugourdeau, Troiani, Basso, Dalmazzi, Poledri, Scremin, Righetti. Allenatore: Franzini.
Ammoniti: Bertoni (PPA), Pogliano (LUM), Ilari (LUM)
Arbitro: Rispoli di Locri
Collaboratori: Meraviglia di Pistoia e Romaniello di Napoli
IV Ufficiale: Borghi di Modena