P come partita, doppia P come Pro Patria, P come Pergolettese, P come Piu, P come Parker, P come Pitou, P come pareggio, P come Presidente. P è stata la lettera che ha caratterizzato la settimana nella quale si è ancora una volta parlato di pareggi che suonano come mancate vittorie, di partita della svolta prevista domani con la Pergolettese, dei rimpianti per un Parker goleador in quel di Crema, dei goal sbagliati da Pitou e della possibilità che la Pro Patria a breve possa avere nuovi soci. Insomma, una settimana densa di P di passione, quella che ancora qualche centinaio di tifosi dimostrano verso la doppia P della Pro Patria, tutti gli altri, dopo la festa col Darfo Boario, hanno preferito altro, persino quelli che avevano scritto un libro sui tigrotti per celebrarli e celebrarsi.
Se il futuro potrà essere quello prospettato mesi fa dal Sandro Turotti, lu cui dichiarazione solo adesso fanno scopa grazie al recente annuncio di possibile arrivo dei rinforzi ( forse legati proprio al biellese), “la conditio sine qua non” per permettere di accendere i sogni si chiama salvezza. Impossibile pensare a scenari diversi, diversamente sarebbe l’oblio.
E’ quindi un finale di girone da giocare col coltello tra i denti per passare dalla P di parole alla F di fatti, per portare a casa quei punti utili per almeno pareggiare il pessimo girone di andata dello scorso campionato, se si facesse peggio sarebbe davvero problemativo ribaltare la situazione nel girone di ritorno.
Un girone di ritorno che arruolerà Lombardoni fin da subito, ma si spera anche un paio di rinforzi in reparti ora scoperti della rosa o numericamente o qualitativamente. Insomma, è tempo di rimboccarsi le maniche in campo e aprire il portafoglio in società per consegnare ai possibili nuovi soci una squadra professionistica in grado di aprire un nuovo ciclo del calcio bustocco.
Sarebbe bello esserci in tanti domani alle 15, ma sappiamo che è Natale, che ci sono le luminarie, i concertini dove tutti cantano Happy Christmas to you, ci sono le bancarelle con il formaggio dell’Esselunga a 49 euro al kg, il miele Ambrosoli sfuso a 50 euro al kg e le marmellate industriali rinominate artigianali al costo del platino. Il tutto per la gioia di grandi e piccoli, che con in mano un cartoccio di castagne a 7 euro per dieci pezzi, regalano ben altra felicità di 20 euro per una partita di quella Pro Patria che si ama se vince si dimentica quando perde.
La concorrenza è spietata e fino a che non si inizierà a pensare alla Pro Patria come un icon brand da promuovere secondo regole di marketing evoluto, fino a che non si considererà lo spettatore un ospite, garantendogli un welcome di qualità all’interno di una struttura confortevole e con servizi degni di tale nome, i mercatini di Natale vinceranno sempre quattro a zero con la Pro Patria. D’altra parte, se brucia il Museum e contemporaneamente brucia anche l’ hospitality room significa che sul fronte strutture di customer care c’è moltissimo da fare.
Flavio Vergani