L’intervista di Simone Merlotti: l’allenatore di “Prina”

Alla fine della sfida Biellese – Briga ho la fortuna di chiacchierare con mister Prina, ex allenatore tigrotto nella stagione 2021/2022. Oggi l’allenatore Prina è alla Biellese, squadra che,per la sua caratura tecnica-tattica, è considerata la più accreditata a tornare in serie D.

Mister Prina ci ricorda qualcosa del suo periodo alla Pro?

I ricordi son sicuramente molto belli, diciamo che quella stagione è stata scombussolata dal cambio di proprietà e quindi c’è stata una sorta di strana transizione, si è passato da una dirigenza che sappiamo essere sempre stata solida ad una che poi ci è parsa da subito particolare. Diciamo che in sede di lavoro, quel momento è stato un passaggio che abbiamo sentito addosso e posso dire ad oggi, che quella cosa ha inciso sull’ambiente. Comunque sia sono stato onorato di aver allenato la Pro Patria, una società storica importante che per me è stato sicuramente molto gratificante. Sono bei ricordi, e posso aggiungere che con il direttore Turotti siamo sempre ottimi amici e ci sentiamo spesso. Ogni tanto vengo a Busto a vedere le partite, quindi resto legato all’ambiente Bustocco. Sono legato anche a tante persone che sono ancora lì e che collaborano ancora con la Pro. A livello sportivo, c’è il rammarico che potevamo davvero fare di più, come ovviamente potevo dare qualcosa in più anche io, ma queste annate particolari fanno parte del calcio. 

A Busto ha ancora molti estimatori, che parlano di lei molto bene non sono come allenatore ma anche come persona. Ha insegnato anche calcio ai giovani che non è semplice oggi giorno.

Sì, ringrazio, anzi ringrazio molto per la stima, ma per me era facile lavorare con i giovani, perché venendo dal settore giovanile era una cosa semplice. Penso, sempre che insegnare il calcio e i modi di fare alle persone sia la base in questo sport. Quell’anno se penso di aver aiutato a crescere ragazzi come Caprile e Pierozzi che sono arrivati i massimi livelli mi fa solo che piacere. Insomma, il mio modo di cercare di pensare di fare calcio è questo, cioè quello di aiutare e di allenare anche nella crescita personale, di quel periodo a Busto ho solo un ricordo buono, e mi gratifica molto sapere di aver dato qualcosa a qualcuno e di essere ancora ricordato.

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