Labirinto biancoblu ( di Sandro Lupidi)

L’ANALISI

L’analisi dei risultati e delle prestazioni  fornite dai nostri ragazzi nelle ultime giornate di campionato inducono certamente il tifoso a prospettive certamente non confortanti ed a disegnare panorami con difficoltà importanti e di conseguenza pericoli di doverci confrontare con realtà scomode e pericolose ai fini del mantenimento della categoria. Anche l’ultima uscita in quel di Arzignano, pubblicizzata come occasione imperdibile di successo, considerando la caratura dell’avversario fino ad oggi confinato in zona play-out, si é rivelata in linea con quanto NON PRODOTTO sul campo fino ad oggi sia in termini caratteriali sia in termini tecnici ed atletici trascinando il risultato su binari di divisione della posta dove la ricorrente distrazione difensiva ha modificato, senza possibilità di rimedio, il risultato a favore dei padroni di casa.

LA MISURA E’ COLMA

La misura ad oggi é colma e fare tesoro dei contenuti evangelici che riguardano l’obbligo di porgere sempre l’altra guancia e quindi essere sempre buoni samaritani disponibili ad essere perfetti benefattori per squadre in difficoltà e bisognose di punti non deve essere la finalità ed il credo per raggiungere quanto nello sport in genere é scopo di vita ovvero la vittoria sull’avversario di turno.

LE RESPONSABILITA’ DI MISTER COLOMBO

Il nostro responsabile tecnico ha evidentemente delle responsabilità ben definite sia in tema di scelta di formazioni iniziali sia in tema di cambi spesso non adeguati, rivelando difficoltà nella lettura dello svolgimento dell’incontro e nella tempistica di conseguenza delle sostituzioni.

IL BAR DELLO SPORT DELLA GARBATELLA

Sembra quasi che il nostro Riccardo abbia frequentato recentemente il Bar dello Sport alla Garbatella incontrando e consultandosi con alcuni avventori tra cui Mister Orazio Flacco assertore della famosa “aurea mediocritas” e del suo secondo tal Svetonio detto “Il tranquillo” sostenitore in ogni caso delle posizioni dove “in medio stat virtus” e quindi meglio non osare per evitare di cadere. Al gruppo inoltre, per avere un maggior supporto tecnico, si é aggiunta la presenza del “rapper” sig Esopo che si é esibito proponendo l’ultimo brano riguardante “la volpe e l’uva” togliendo finalmente al nostro le ultime incertezze su come procedere da oggi nell’affrontare i prossimi avversari.

LE SCUSE STANNO A ZERO

A prescindere dall’ironia storico-sportiva con la quale ho voluto descrivere la situazione non particolarmente serena da parte del nostro tecnico, riguardante uomini da schierare e moduli da adottare nel prossimo futuro, lo stesso deve rendersi conto che il castello, architettura delle giustificazioni di ogni sorta, non ha più ragione di esistere essendo rimaste solo lastre di vetro a cui é difficile tentare di aggrapparsi. Impossibile e quasi alienante trincerarsi sempre dietro riferimenti di comodo riguardanti periodi durante i quali non abbiamo subito sconfitte in quanto solo aver messo a referto i TRE punti costituisce il raggiungimento dell’obiettivo mentre, al contrario, la divisione dei punti, salvo casi particolari con confronti con organici obiettivamente più competitivi, costituisce  solo un passo per muovere leggermente la classifica e quindi assimilabile ad una mezza sconfitta.

NON BASTANO JP 11 E CALIBRO 9

Siamo pericolosamente ricaduti ai margini della zona rischio e non si percepisce negli atteggiamenti dei giocatori e nelle disposizioni in campo quella voglia di dare una sterzata importante al trend dimostrato fino ad oggi dove la perdurante incapacità di trasformare i tentativi a rete non possono essere affidati solo all’estro di JP11, ora non in fase particolarmente brillante e quindi più facilmente controllabile da parte delle difese avversarie o a qualche iniziativa di Beretta, anche se calibro 9, spesso isolato nella morsa dei centrali opposti e quindi costretto a giocare con la spalle alla porta, inoltre con proverbiale assenza del supporto in tema di realizzazioni del pacchetto di centrocampo, spesso carente nelle iniziative e non produttivo anche in relazione a fornire passaggi determinanti ai fini delle conclusioni degli uomini più avanzati. Si nota inoltre la mancanza di movimenti che possano dettare i passaggi negli spazi che fisiologicamente qualunque squadra deve concedere privilegiando sempre lo scambio nei piedi, sicuramente con percentuali di successo più ampie, ma sinonimo di staticità e conseguente facilità da parte degli avversari ad organizzare le linee di difesa.

MAI VISTA UNA TIGRE CHE SI VESTE DA CROCEROSSINA

Pur rendendomi conto di avere espresso giudizi particolarmente severi nei confronti dell’operato del nostro allenatore, puntualizzando che devono essere intesi anche come stimolo a migliorare le nostre prestazioni ed a trovare soluzioni più redditizie e concrete per ovviare al più presto a questa situazione di carenza realizzativa diventata cronica, come da statistica nel nostro girone, desidero certamente evitare che la rassegnazione debba prendere il posto dell’entusiasmo da ritrovare e della volontà feroce di vedere i nostri ragazzi scendere in campo per dare tutto in termini di voglia ed impegno con la solita e scontata promessa, da parte di noi veri tifosi, di fornire il nostro supporto per arricchire la nostra anemica classifica onde abbattere ansie e paure che sono solo foriere di eventi negativi.

…ed in ogni caso mai ho visto una Tigre che si veste da “crocerossina”!!!

Sandro Lupidi

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