La Pro Patria verso il derby dei “Colombo”

La vittoria della Pergolettese sul campo del Trento e le due sconfitte della Pro Patria avvicinano i tigrotti alla zona playout che ora dista cinque punti. Una zona playout che al momento è solo virtuale. Infatti, se finisse oggi il campionato, nessuno giocherebbe i playout in quanto la distanza tra la penultima (Pro Sesto a 19 punti) e la Pergolettese ( quint’ultima a 30  punti) è superiore a otto punti. Il regolamento dice che in caso di differenza superiore a otto punti verrà retrocessa la penultima in classifica senza code. Peccato però che la Pro Sesto debba recuperare una partita, così in caso di vittoria si riporterebbe a otto punti dalla quint’ultima riaccendendo la competizione post regular season. Troppo presto per fare questi calcoli, ma giusto per condividere la regola che non tutti conoscono.

Intanto, in casa Pro Patria il tempo sta smaltendo la rabbia per quanto accaduto a Mantova a causa di uno scellerato turn over che ha consegnato la vittoria nelle mani dei virgiliani, senza neppure provare a resistere. Un’esperienza di crescita per mister Colombo che al suo primo anno da allenatore sta maturando la sua esperienza che passa anche da scelte discutibili come quelle del turno precedente. Un’esperienza che traccia una volta in più il profilo preciso di questa squadra che ha trovato la sua quadratura non solo con un modulo tattico, ma anche con una lista ben precisa di attori protagonisti , alcuni dei quali insostituibili. Un modulo che diverte giocatori e pubblico, porta risultati e mette in luce le caratteristiche di alcuni giocatori, ma, purtroppo,  non tutti.

Questa è la forza, ma anche la debolezza della soluzione, visto che non esiste una back position per alcuni interpreti. Inutile illudersi su questo punto, inutile cercare soluzioni “tarocche” che ricordino la firma d’autore, quando è solo un’imitazione. IL rischio è di confondere l’originale col tarocco, senza che esista un tarocco, perchè i giocatori della rosa hanno tutti caratteristiche di qualità se schierati dove sanno giocare. Se pur di farli giocare gli si offrono parte del copione che non memorizzano e non conoscono si rischia di far apparire ferro anche quello che è oro.

Pitou, giusto per fare un nome, non ha sostituti in rosa, quel ruolo è suo e la sua interpretazione è una e unica. La gestione del francese ha un senso proprio per questa unicità, ma non si esageri con le panchine o le sostituzioni sempre e comunque. Ha meno di 20 anni, ha fiato e energia da vendere!

Un modulo che penalizza senza dubbio alcuni giocatori simbolo della Pro Patria come Bertoni, che però non può trovare il campo offuscando l’unicità di Nicco. Marano è considerato da tutti un ottimo giocatori da tutti e da sempre, quest’anno sembra l’anno no per lui, ma il recupero non passa dallo schierarlo in posizioni discutibili che al momento hanno fatto più danni che vantaggi per lui e per la squadra. Tralasciamo l’alternanza del portiere che fatta nel giorno nel quale erano assenti i due centrali di difesa è apparsa davvero ingiustificabile, ma in senso generale nel calcio di sempre esiste il ruolo di titolare e riserva e davvero non si comprende come un portiere possa non giocare tre gare di fila.

Detto questo sappiamo anche che gli obiettivi della Pro Patria sono un balance tra il risultato del campo e le valorizzazioni dei propri giocatori, questo è noto a tutti da sempre, per cui l’attenzione alla numeriche di presenze, alla visibilità collettiva della rosa e alla necessità di non lasciare indietro nessuno diventano prioritarie, subito dopo il raggiungimento della salvezza, ma domenica si sono sbagliati modi e tempi per farlo. D’accordo che lo si è fatto appena raggiunta una posizione di classifica che lo permettesse, d’accordo che meglio perdere con Padova e Mantova, piuttosto che con Renate e Trento, ma forse sarebbe stato meglio trovare una via di mezzo che salvasse capra e cavoli.

Fin da subito ci sarà modo di verificare se il turn over sarà ancora protagonista delle prossime gare dei tigrotti, visto che Domenica alle 14 arriverà a Busto Il Renate per il derby dei “Colombo”, visto che sulla panchina degli ospiti siede Alberto Colombo, poi trasferta a Trento il Venerdì successivo ( 1 Marzo) e Mercoledì, 5 Marzo alle 18,30 nuovo match con la Pro Vercelli.

Tre partite, le prime due in particolare, che daranno importanti indicazioni sul futuro della squadra e sulle reali potenzialità di un annata caratterizzata da un’alternanza che deve confermarsi in una precisa direzione.

Flavio Vergani

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