Perdere una partita così fa psicologicamente male, non la metabolizzi per come l’hai giocata sciupando quanto di buono era stato costruito meritandone il vantaggio.
Moralmente un nuovo colpo basso per l’allenatore Riccardo Colombo e i suoi giocatori a cui nulla si può imputare sul piano della determinazione e voglia di far risultato con perï¿œ a far da contraltare le occasioni avute e non adeguatamente sfruttate. Nel calcio come nella vita nulla e’ prematuramente scontato, tanto più in un gioco come quello della pedata dove ti viene dato e tolto.
Li chiamano episodi ma in verità si perde per errori come a volte si vince per fortuna, che in questa prima parte di campionato non ha abbracciato i tigrotti visti traverse e pali colpiti che sicuramente avrebbero generate altri risultati finali a suo favore. L’eurogoal di Nicco, capitano vero, una perla che ripagava lo sfortunato palo colpito da Toci al 27′ p.t ma in chiusura di tempo al 44′ faceva arrabbiare la conclusione sbagliata da Pitou, perï¿œ tra i migliori in campo, solo davanti al portiere orobico Bertini. Pro Patria che stava reggendo ottimamente il confronto con gli
atalantini a livello tattico di gioco con una difesa attenta, e il centrocampo sostanzioso nel suo rendimento unitamente a buone finalizzazioni da cui e’scaturito il calcio di rigore che poteva realizzandolo al 26′ s.t Beretta chiudere la gara dando un risultato finale diverso. Dal dischetto con Beretta sul pallone toccando prima il terreno di gioco (possibile una piccola buca traditrice ?) e con l’arbitro a far leggermente modificare di millimetri la posizione, dal possibile 2-0 era invece l’Atalanta al 32 ‘ s.t a pareggiare con Alessio e addirittura andare a vincere al 46’ s.t con il rigore, causato da un mani involontario di Piran, realizzato da Panada. L’azione che ha portato al rigore per gli orobici non avrebbe sicuramente determinato alcuna segnatura ma complice il regolamento, a volte assurdo, il mani in area volontario o no secondo l’interpretazione arbitrale va punito sempre con il penalty. L’atteggiamento arbitrale del torinese Nicolò Dorillo ha alquanto fatto arrabbiare con alcune sue decisioni l’allenatore tigrotto, Riccardo Colombo, sempre molto corretto in panchina, ma esasperato ne ha manifestato il dissenso finendo per essere espulso, un ulteriore amarezza in una partita da dimenticare al più presto reagendo. Vincere sarà però doveroso nella prossima partita casalinga con la Virtus Verona stante anche i risultati delle dirette concorrenti della Pro Patria agli effetti della classifica per non comprometterla in chiave salvezza.
Ottavio Tognola