Post partita da dieci e lode per Mister Sala che finalmente ci riporta nella realtà e riconcilia con la verità, dopo mesi nei quali ci eravamo chiesti se improvvisamente i tifosi vedessero un’altra partita. Dopo aver sentito per troppo tempo assoluzioni a piene mani per i giocatori dalla performance insufficiente, inni alla sfortuna, prove imbarazzanti definite “buone prestazioni”, il mondo è tornato a girare dalla parte del realismo e Mister Sala ne è il protagonista. Bellissima la sua analisi che parte dal campo “nel primo tempo la squadra non ha fatto quello che ho chiesto” per poi entrare in una perfetta analisi comportamentale ma al tempo stesso motivazionale. Esattamente quello che scriviamo qui da sempre. Un tema mai affrontato in precedenza. Mister Sala fa sapere che la squadra non ha coraggio, non sa gestire e che da ognuno si aspetta un contributo personale, al di là di quello di squadra. Un’analisi che di fatto coglie il vero problema di questa squadra che mai è stata sostenuta a livello di automotivazione, una squadra figlia della paura spesso confermata in campo da sostituzioni che erano la testimonianza dell’insicurezza di chi la guidava. Mister Sala si sofferma pochissimo sulla partita, ma guarda oltre, ingaggia la testa dei giocatori chiedendogli di uscire da un torpore psicologico indotto da mancanza di un leader forte in campo e (prima) in panchina. Una lettura perfetta che fa capire quanto Sala abbia trovato, come lui dice, una squadra ben allenata ( su questo non siamo assolutamente d’accordo), ma timorosa di sè stessa. Una lettura che se da un lato preoccupa, dall’altro offre uno spiraglio per il futuro. Davvero grave che non ci sia accorti di questo aspetto fin da subito, Da capire se il meglio tardi che mai possa bastare. Ridare certezze ai giocatori è la prima mission della nuova gestione, ma essersene accorto è giù motivo di soddisfazione.
Flavio Vergani