Stelle biancoblu

“Sa sé chi fà”? Corre voce che siano state queste le parole rivolte da Giorgio Giacomelli a Raffaele. Entrambi in coda per accedere al Paradiso biancoblù. Poi, è arrivato Leo Siegel e hanno iniziato a parlare di calcio. Così l’attesa è volata via in un attimo. Giorgio ha tirato fuori articoli e video del passato, così è venuta lunga come al solito. Quando Leo ha raccontato del suo anno della promozione, Raffaele era felice e questo è quello che conta. Ci piace pensarti felice lassù tra i tuoi amici biancoblu.
La realtà celeste coccia con la situazione biancoblu. Il cielo con la terra, la gioia dei cieli con il velo di tristezza terrena che ha coperto la tifoseria locale e nazionale.
Difficile pensare ad altro, ma il consolatorio standard dice che la vita deve andare avanti. Trattasi di un obbligo e non di una scelta. Potendo scegliere la si potrebbe finire qui, in quanto partite, risultati, incazzature e sfoghi perdono ogni senso di fronte alla tragedia. Non potendo scegliere si è obbligati ad andare avanti, pensando controvoglia ad articoli, trasmissioni e presentazioni dell’avversaria. Poi, come sempre si dice in queste occasioni, si ricorre al “Raffaele avrebbe voluto così, ricordalo parlando della sua passione, dei suoi colori, della sua Pro Patria”. E, allora, vogliamo credere che sia così e con fatica lo accontentiamo.
La partita di Padova fa parte del famoso pacchetto “ non sono queste le partite da vincere”. Nemmeno da pareggiare aggiungiamo noi, visto che la situazione di classifica considera i futuri pareggi come sconfitte. Per cui, non ci rimane che perdere! A meno che da lassù…qualcuno guardi giù.
Vista la situazione, diremmo che basti così. Diritto e doveri di cronaca assolti, possiamo sfumare, evitando di approfondire temi triti e ritriti come il presunto calo del Padova da sfruttare a tutti i costi, o il fatto che all’andata si sia pareggiato (con un goal in netto fuorigioco). Trattasi di tempo perso. Il Padova ha speso una fortuna, la Pro Patria nemmeno l’indispensabile, l’unico modo per sperare è ricorrere alla solita imprevedibilità del calcio. Ci rimane solo quella, speriamo questa volta giri a nostro favore.
A proposito di chi meno spende e più spende, il famoso regalo di Natale è stato scartato, anche se, al momento, si sa solo quello che contiene, ossia il 49% ( e quindi la minoranza), ma non chi contiene, visto che la Fiduciaria è un nickname dei veri investitors al momento anonimi. Senza conoscere la marca, rimane difficile apprezzare il regalo. Insomma, un mezzo regalo che al momento non cambia di una virgola la realtà, in attesa che dalla scatola escano nomi, programmi e organigrammi.
Speriamo nella Pasqua, senza sorpresa che uovo sarebbe?
Per ora si guarda al campo e in cielo, non per disturbare ancora i soliti, ma per chiedere a Sant’Antonio se per una volta potrebbe giocare contro la sua Padova.
Flavio Vergani

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