Il campionato dei rimpianti termina con un rimpianto. La sconfitta per due a uno di Crema condanna i tigrotti al playout con la Pro Vercelli assegnando ai tigrotti la peggior posizione rispetto ai piemontesi. In caso di vittoria tigrotta con la Pergolettese sarebbe stato il contrario con possibilità di salvezza notevolmente aumentate.
Invece, ci sia consola col fatto che i tigrotti evitano la Triestina che vince per sei a zero col Novara garandendosi un playout morbido col Caldiero. Caldiero che arriva ad un solo punto dalla Pro Patria e questo fa riflettere sulla stagione deludendissima della Pro Patria che pareggia la performance di una neopromossa non di grido.
Una serie di errori clamorosi che partono dalla campagna acquisti estiva proseguono con una pazienza infinita verso una guida tecnica che ha impoverito di stimoli la squadra giornata dopo giornata e terminata con una campagna acquisti invernale che poco ha aggiunto a quello che c’era.
Impossibile pensare ad una vittoria a Crema quando dopo una manciata di minuti si era sotto di due reti. Palazzi trovava il modo di far parlare si sè, dopo una stagione fallimentare, commettendo un fallo da rigore davvero ingenuo che ha spianato la strada ai cremaschi. Per lui c’era l’occasione per riscattarsi da un campionato de dimenticare e dare un contributo importante utile per evitare la sua possibile seconda retrocessione consecutiva, ma la chance è stata buttata al vento fin da subito confermando quanto questo giocatore abbia perso le qualità per le quali era stato salutato quest’estate come un “acquisto bomba”. La sua pagella riportata dai tifosi presenti a Crema parla è tranchant: 4,5
Il secondo goal è stato conseguenza della solita marcatura a zona larga dei tigrotti che non ne vogliono sapere di migliorare su questo aspetto. Il resto fa parte della storia che poco conta e alla fina la Pro Patria andrà alla roulette degli spareggi certa che una delle due gloriose Pro saluterà la serie professionistica. In casa piemontese si prega giorno e notte affinchè nulla accada a bomber Comi che ha letteralmente tenuto in vita la bianche casacche con 17 reti su 30 totali del peggior attacco del campionato ( la penultima è la Pro Patria con 32 reti). Ci vorrebbe una dissenteria fulminante per fermare il bomber, oppure una prestazione di livello della difesa bustocca che ritrova Alcibiade quale baluardo sul quale costruire la speranza. Là davanti, si spera in Beretta, anche oggi al qausi goal con un assist per Rocco che è ben più di un asssit. Ci si aspetta la scossa da Terrani chiamato ad evitare un secondo brutto ricordo nella esperienza bis biancoblu, mentre i giovani dovranno dare qualcosa di più di quanto finora visto, davvero troppo poco per alcuni di loro arrivati a Busto con ben altre credenziali. L’appuntamento è per il 10 Maggio a Busto Arsizio e per il 17 Maggio a Vercelli, quando si scriverà il futuro dei tigrotti che si spera possa iniziare ancora con la lettera C.
Il tutto in atetsa della nuova proprietà che si spera batta un colpo prima possibile con programmi concreti e ambiziosi per ridare fiato ad una piazza depressa e sempre più sull’orlo di una crisi di nervi.
Flavio Vergani