Tra sogni, realtà, misteri e fiducia(ria)

La situazione

I risultati del weekend non aiutano certamente la Pro Patria. La Triestina, come previsto, si sta tirando fuori dalla zona playout, la Pergolettese vince e si allontana e si spera che la Pro Vercelli inciampi questa sera col Novara. Renate ( quinta sconfitta consecutiva) e il Lecco stanno andano a Picco e sul lago manzoniano si è corsi ai ripari con l’esonero dell’allenatore e del preparatore atletico. Intanto, prima sconfitta stagionale del Padova proprio prima dell’arrivo della Pro Patria. Insomma, piove sul bagnato.

Gli obiettivi della Pro Patria

Prima di tutto serve guardarsi indietro per evitare un ultimo posto che porterebbe diretti in serie D. Poi, sguardo alla quint’ultima posizione, visto che se il delta tra penultima e quint’ultima fosse superiore a otto punti i tigrotti andrebbero diretti in serie D, senza disputare i playout. Una situazione davvero complicata conseguenza diretta degli errori fatti sul mercato estivo, dell’ossessivo saving operato dalla società  e dal rendimento imbarazzante di qualche giocatore senior, che sembra abbia scelto Busto per svernare e non per giocare e dal tarvdivo esonero di Mister Colombo.

Cosa si fa?

La conferenza stampa di Mister Sala è suonata come un perfetto vangelo ricco di verità assolute. Il dito è stato messo nella piaga e quella piaga è stata più volte segnalata su queste colonne. Squadra poco coraggiosa è stata la definizione dell’allenatore, che non sa gestire la partita, commenti che fanno capire quanto ci sia da lavorare ove Colombo non ha inciso. Personalità  e autostima sono da sempre mancate a questa squadra per troppo tempo rappresentazione del suo allenatore che su questo aspetto non ha saputo incidere e neppure apparire in grado di farlo.

Mister Sala è chiamato a ricostruire la fiducia in sè stessa di questa squadra e darle un dna tigrotto forte e d’acciaio inox. Un lavoro che potrebbe non servire per salvarsi direttamente, ma che almeno dia certezze e aiuti a non aver paura solo del Vicenza (” non sono queste le partite da vincere”), ma nemmeno del Caldiero o dell’Arzignano le quali dovrebbero avere timore reverenziale verso la Pro Patria e non il contrario

Giocatori…sveglia!

Inutile girargli intorno e fare sempre i buonisti a tutti i costi, quello che Mister Sala ha detto è facilmente traducibile: cari gocatori fate l’ordinario, adesso dovete fare lo straordinario. La richiesta sembra del tutto logica, soprattutto a giocatori come Palazzi e Terrani che stanno rendendo notevolmente sotto le loro potenzialità e aspettative. Ovviamente, non lo fanno di proposito, ma qualcosa impedisce loro il cambio di passo. Insomma, il tempo delle coccole è terminato, nessun più assolverà prestazioni negative con bicchieri vuoti fatti passare per pieni con analisi dvvero ai limiti con la fantascienza. Servono vittorie, impegno, coraggio e orgoglio. Non esiste più il “miglioreremo ( quando? perchè? come?), perchè non esiste il futuro senza cambiare il presente. Il tempo è scaduto, le promesse non mantenute, è tempo di tirare fuori il carattere e la personalità.  In genere, dopo il cambio di allentore le scuse stanno a zero. Se la colpa era di quello prima, adesso è tempo di confermarlo, se così non avvenisse gli alibi sarebbero pari a zero. Abbiamo citato due nomi sulla bocca di tutti, ma vale per gli altri. Vale anche per il preparatore atletico che sta convincendo pochissimo. Squadra cotta dopo il settantesimo minuto e seconde palle mai vinte nel primo tempo vorranno pur dire qualcosa. Colombo ha fatto dei “duelli vinti”la password per vincere le partite, ma se questi duelli sono tutti persi, poi non sorprendiamoci che arrivano le sconfitte. Rivedere modi e metodi, please!

Il mistero Piran

Rocco a parte, che in uno scampolo di partita ha offerto una possibilità di vittoria su un piatto d’argento, non possiamo dire che gli altri due abbiano cambiato lo scenario. Si sono solo adattati allo standard. Troppo poco, l’aspettativa era ed è di un mercato di rafforzamento e non di stabilizzazione. La domanda sorge spontanea: l’acquisto di uno svincolato come Barlocco che toglie il posto ad uno dei giocatori più positivi del girone di andata, ossia Piran, ha un senso logico ? E, se così fosse, quale sarebbe questo senso, visto che sfugge a tutti?

Il mistero Pratelli

La domanda dopo le disastrose prove di Rovida con Vicenza e Albinoleffe è la seguente: la Pro Patria ha due portieri in rosa che possono alternarsi, oppure no? In caso di risposta positiva la domanda è: come mai Pratelli non ha mai fatto rifiatare Rovida? Non era il turnover dei portieri un “must”in casa Pro Patria da sempre? Se la risposta fosse negativa, la preoccupazione sale alle stelle. In caso di playout, se a Rovida venisse il mal di pancia, chi giocherebbe ? Ci sembra una preoccupazione giustificata, visto che se il titolare incappa in giornate come quelle viste  recentemente e non esiste una posizione di back, allora la campagna acquisti estiva avrebbe un ulteriore punto negativo generato da un altro saving ad alto rischio.

Paese che vai, bomber che ( non) trovi

Ceduto Castelli per il bene dei conti societari, ceduto Parker perchè non segnava nemmeno le righe del campo. Al suo posto Toci, quattro reti nel solo girone di ritorno nella retrocessa e ripetiamo retrocessa Pro Sesto ( di Palazzi). Scelta del tutto condivisibile. Poi, ti ritrovi con Toci a zero reti dopo più di un girone e Parker al quinto goal nella Pergolettese e allora ti chiedi se la colpa e i meriti sono loro, oppure se i demeriti sono della squadra bustocca che penalizza gli attacanti per il gioco o forse solo per la mancanza di un giocatore in grado di innestare gli attaccanti. Mallamo, Ferri, Nicco non sembrano tagliati su misura per questo, Palazzi forse ma non lo fa, chi altro rimane? Adesso abbiamo Beretta e Rocco che sicuramente sanno il fatto loro, se la somma facesse ancora zero, allora forse sarebbe il caso di fare una riflessione su altro e non sul valore delle punte.

La Fiduciaria trasmette fiducia

La fiduciaria fa sapere che anche in caso di serie D sarà disponibile a prendere comunque in mano la società. Questo, da una parte rassicura, dall’altra inquieta solo sentire parlare di serie D. Credo inquieti un po’ tutti, visto che si perderebbe contributi dei giovani e il parco giocatori verrebbe del tutto svalutato. Pensare che i ben informati parlano di una trattativa partita nel 2023, non ci poteva accordare prima? Cedere la Pro Patria sembra davvero complicato, dopo l’imbarazzante cessione ai napoletani di Sgai una trattativa lunghissima che ha portato la squadra all’inferno. Davvero quando Turotti ha parlato di “futuro ambizioso” non si pensava a tappe che prevedessero come primo step la risalita dalla serie D. Un’esperienza già vissuta più volte dai tifosi vecchi e bacucchi come noi che da sempre coniugano la parola ambizione con serie B e non serie D. Fanno rima, ma non sono la stessa cosa! Vediamo di evitare un incubo che sembra si sia sottovalutato per troppo tempo un po’ da tutti, compreso chi, pur di far contento qualcuno, dichiarava che “assolutamente noi non retrocederemo”. Cosa si fa pur di incassare qualche autorevole “like”.

Flavio Vergani

 

 

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