Vista da Ottavio Tognola

Doveva essere la partita della possibile seconda vittoria casalinga stagionale, importante per incrementare con i tre’ punti in palio la precaria posizione di classifica al termine del girone d’andata , viceversa la squadra dell’allenatore Riccardo Colombo non vi e’ riuscita collezionando l’ennesimo pareggio, il dodicesimo su 19 partite, che ha così sanzionato con 18 punti, il più basso nei sette campionati di Lega Pro della gestione Testa- Turotti giocati.
Classifica alla mano la Pro Patria e’ in piena zona play out avendo più per demeriti suoi che non per meriti degli avversari sprecato una quantità troppo numerosa di punti, inaccettabile per una squadra costruita per la salvezza, obiettivo societario, ma non ancora capace, al di la della credibilità e potenzialità della sua rosa, di avere in campo quella determinazione e giusta cattiveria agonistica per riuscirci davvero.
Anche con la Pergolettese ha dovuto rincorrere il pareggio evidenziando come già in altre partite nel primo tempo troppi svarioni dovuti si ritiene per un approccio troppo soft o senza la giusta concentrazione (incredibile l’aver subito dopo solo11″ la rete dello svantaggio) dovendo poi lottare al limite del dispendio fisico con difese chiuse per arrivare al pareggio.  Allo Speroni Nicco e compagni hanno perso una sola volta , così come vinto pareggiando perï¿œ otto incontri su dieci con troppi punti sprecati vedi ad esempio Pro Vercelli, e soprattutto non ultima la Pergolettese, sprecando e sbagliando con Pitou il rigore del possibile 2-1.
La Pro Patria a si perso solo cinque volte di cui quattro in trasferta ma anche in questo contesto partite come con Atalanta U23, e Lumezzane dovevano portare vittorie. Il pericolo e’ si il mio mestiere per l’allenatore Colombo cosi come
deve esserlo per tutta la rosa che si appresta ad affrontare il girone di ritorno con quale spirito, con quale unità d’intenti partendo dai suo componenti d’esperienza a cui ci si appella ? A Pitou si può perdonare lo sbaglio del rigore, troppo responsabile ma al tempo stesso avrebbe rappresentato per lui un ulteriore gradino di crescita: Più di un tifoso ha obiettato perche’ a calciarlo non sono stati ad esempio Beretta o Nicco temprati e con un dna più di freddezza agonistica?
Sicuramente c’e’ un numero di rigoristi disegnati pertanto sarà caduta la scelta di uno di loro, nel caso Pitou.
L’allenatore Colombo dovrà giocoforza trarre da ogni suo giocatore della rosa il miglior rendimento, indipendentemente se giovane o d’esperienza, motivandoli ancor di più di quello che ha già sin qui fatto ma al tempo stesso devono essere loro a rispondere sul campo da tigrotti onorando la società per arrivare a conquistare la salvezza.
Ottavio Tognola

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