Nemmeno per il suo compleanno Mister Colombo si regala la vittoria che manca da 8 giornate. Arriva l’ennesimo pareggio contro una derelitta Pro Vercelli. Quello che si è visto nel primo tempo non è stato calcio, ma palla rilanciata. Due squadre senza qualità e idee di gioco che spazzavano il pallone più lontano possibile, forse per scaccciare le paure di una classifica traballante.
Mister Colombo sceglie Palazzi al posto di Nicco, chissà perchè, mentre Cavalli è una scelta obbligata per l’infortunio di Sassaro. Durante il match si infortuna anche Alcibiade e a questo punto chiediamo al preparatore atletico se è così sicuro del lavoro che sta facendo, visto che da inizio del campionato gli infortuni sono più numerosi dei semi del rosario. Fuori Alcibidade dentro Reggiori e qui chiediamo a Sandro Turotti se questo è normale, oppure se ci sono responsabilità di scelte di budget che hanno portato a depauperare la qualità della rosa con una campagna acquisti che ha venduto bene e comprato male, molto male, viste anche le prestazioni di un Terrani svogliato e poco incisivo.
Chiediamo poi a Mister Colombo cosa lo abbia così entusiasmato in settimana tanto da sbandierare un lavoro premium quando per l’ennesima volta la Pro Patria è stata infilata da una ripartenza, neppure letta da Mehic nel modo più semplice, ossia fermare con le buone o con le cattive l’avversario. Errori che si sono visti e rivisti nelle ultime partite e che non hanno avuto una soluzione.
Prendere una rete su una ripartenza a pochi minuti dal termine è inaccettabile, come inaccettabile è che nella sua gestione si sono vinte due partite in casa da Febbraio a Dicembre. Forse, sarebbe il momento di fare una riflessione profonda e trarne le debite conclusioni. Troppi recidivi errori, nessun miglioramento del gioco, della lettura tattica e tantomeno dell’approccio alla partita testimoniano che l’allenatore non ha inciso come ci si sarebbe attesi. Manca la “cazzima” che lo stesso Colombo aveva da vendere come giocatore, manca un undici di riferimento, manca un gioco con movimenti sincroni, oltre al fatto che manca un centravanti alla Comi che anche oggi ha realizzato il goal del pareggio centrando la sua ottava marcatura. Vendere Castelli ha comportato una lauta entrata che andava reinvestita per portare a Busto una punta di valore. Non è possibile continuare a fare saving in modo ossessivo sperando nei miracoli. La gestione di una società professionistica ha dei costi minimi noti che non possono essere derubricati sperando sempre e solo nei giovani, nei contributi o nelle plus valenze alla Gatti. Quando questo manca, occorre agire concretamente e senza nessun tipo di indecisione.
Troppo facile e spiccio lasciare esposto il solo Colombo alla critiche del pubblico, un ruolo da parafulmine che da sempre l’allenatore è chiamato a fare nel calcio, ma che non è obbligatorio e forse sarebbe il caso di evitargli, visto anche il suo profilo che lo differenzia da un allenatore qualunque. Possibile che nessuno parli, commenti e dica la sua sulla situazione rifugiandosi in silenzi alla Franklin? Possibile che questa situazione sembra interessare e preoccupare solo i tifosi?
Ognuno si prenda la proprie responsabilità condividendo errori in sede di progettazione di questa squadra che non possono essere concentrati solo nella bassa performance dell’allenatore, che ha le sue colpe, ma anche molti alibi. Moretti, Fietta, Castelli, Saporetti e Stanzani a confronto di quanto arrivato al loro posto sembravano giocatori migliori di due spanne e se con quelli prima si è fatto fatica a salvarsi, cosa si può chiedere allo stesso allenatore con alcuni dei nuovi arrivi che sembrano arrivati a Busto per svernare?
Si corra ai ripari fin che si è in tempo con fatti concreti e non solo e sempre dicendo banalità facenti riferimento al “lavoro” che ormai da tempo sembra non bastare più. Il calcio ha le sue regole, a volte impietose, ma utili per fare chiarezza su meriti e responsabilità che nel caso specifico sembrano puntate solo e sempre su un unico obiettivo, il più esposto, mentre altri dovrebbero avere la forza e il coraggio di alzare la mano e aggiungersi al tavolo dei processati.
Flavio Vergani
Pro Patria-Pro Vercelli: 1-1 (0-0)
Marcatori: Cavalli (PP) al 1’st, Comi (PV) al 45’st
PRO PATRIA 1919 (3-4-2-1): Rovida; Bashi, Alcibiade (39′ Reggiori), Cavalli; Somma, Palazzi (35′ st Mallamo), Ferri (35′ st Nicco), Piran; Curatolo (14′ st Terrani), Pitou (14′ st Mehic); Toci. A disposizione: Pratelli, Gadda, Renault, Ferrario, Miculi, Vaglica. Allenatore: Colombo.
PRO VERCELLI (3-5-2): Rizzo; Clemente, Marchetti, De Marino; Pino, Contaldo (12′ st Emmanuello), Louati (29′ st Sow), Iezzi, Iotti Iezzi; Coppola (29′ st Bunino), Comi. A disposizione: Passador, Lancellotti, Biagetti, Gheza, Cugnata, Sbraga, Rutigliano, Casazza, Condello, Schenetti, Sow, Anton, Serpe. Allentatore: Banchini.
ARBITRO: Canci di Carrara (Fracchiolla di Bari e Spatrisano di Cesena; Dallagà di Rovigo)
NOTE – Serata fredda, terreno in discrete condizioni. Spettatori 650. Ammoniti: Somma (PP), De Marino (PV), Terrani (PP), Cavalli (PP). Calci d’angolio: 4-8. Minuti di recupero: 2′pt, 5′st.