La Pro Patria dà continuità alla sua striscia positiva pareggiando per uno a uno a Verona con la neopromossa Caldiero. Sono quei pareggi che lasciano molto rammarico per diversi motivi. Il primo riguarda l’andamento generale della partita sempre in mano ai tigrotti che hanno avuto il demerito di regalare il goal del vantaggio dei locali con una sbavatura difensiva di un Cavalli non in serata di grazia, che ha permesso a Marras di bucare Rovida. Il secondo, quello più importante, riguarda la superiorità numerica goduta dai biancoblu per larga parte del secondo tempo, a causa dell’espulsione dell’ex Molnar, in occasione del fallo da rigore commesso su Beretta, che poi ha pareggiato la partita dal dischetto. Una superiorità numerica che Mister Colombo ha cercato di sfruttare con la presenza contemporanea di Terrani, Pitou, Beretta e Toci che non ha portato a nessun risultato. Poi, a cinque minuti dal termine, la decisione sorprendente dell’allenatore di togliere proprio Beretta, uno di un’altra categoria che non può mai essere tolto, a favore di un evanescente Citterio. Il”braccino corto”” dell’allenatore che lo ha consigliato di prendere il sicuro ( pareggio) per l’insicuro (vittoria), ma forse si poteva osare di più fino in fondo, anche perchè la partita aveva già sofferto per una decisione iniziale che ha favorito un abulico Curatolo sul rientrante Toci. Le prestazione del passato dell’ ex Pro Sesto non avrebbero ammesso dubbi su chi dovesse giocare, ma la soluzione è andata nella direzione opposta a quella che la logica e il buonsenso suggerivano. Anche la scelta Palazzi non è parsa vincente, visto il suo disagio per il campo stretto e per la pressione degli avversari che richiedevano un ritmo di samba più che di valzer lento. Un pareggio che sta strettissimo ai tigrotti che avrebbero potuto inannellare la terza vittoria di fila che li avrebbero proiettati in alto. La sensazione è che non si ami il rischio sulla panchina tigrotta, nemmeno quando le circostanze lo permettono, preferendo sempre il poco al niente. Un low profile genetico che bada agli obiettivi minimi senza mai sconfinare nell’ambito del rischio calcolato che potrebbe dare quella spinta verso zone da troppo tempo non frequentatate dalla Pro Patria. Oggi di fronte ad un Caldiero che nemmeno giocava in casa, con una qualità solo sufficiente e con un uomo in meno, un diverso approccio caratteriale, un’altra personalità e soprattutto un’altra autostima, avrebbero permesso un diverso finale di gara.
Mister Soave, quello che scopa di notte ( netturbino) e allena di giorno, tira un sospiro di sollievo, raccoglie il punto, ringrazia e porta a casa. I tifosi di Busto invece si chiedono che fine abbia fatto la maglia biancoblu, visto che oggi in campo non c’erano pericoli cromatici che giustificano una seconda maglia che ricorda il coraggio degli All Blacks, senza peraltro averne dimostrato un decimo rispetto ai cultori della “Haka”.Un scimmiottamento di quanto accade in serie A? No , grazie, evitiamo tali paragoni e proteggiamo quel poco di valore che ancora ci rimane, ossia la nostra gloriosa maglia.
Flavio Vergani
Caldiero Terme-Pro Patria: 1-1 (1-0)
Marcatori: Marras (C) al 16’pt, Beretta al 18’st su rigore
Caldiero Terme (3-5-2): Giacomel; Gecchele, Molnar, Gobetti; Marras, Gattoni, Furini (22′ st Mazzolo), Filiciotto (30′ st Lanzi); Cazzadori (30′ st Zerbato), Quaggio (22′ st Mondini). A disposizione: Kuqi, Aldegheri, Personi, Amoh, Fasan, Pelamatti, Florio, Cisse. Allenatore: Cristian Soave.
Pro Patria (3-5-2): Rovida; Bashi, Alcibiade, Cavalli; Somma, Mehic, Palazzi (14′ st Pitou), Nicco (33′ st Ferri), Piran (33′ st Terrani); Curatolo (14′ st Toci), Beretta (40′ st Citterio). A disposizione: Pratelli, Reggiori, Ferrario, Miculi, Sassaro. Allenatore: Colombo.
ARBITRO: Michele Pasculli della sezione di Como (Andrea Cocomero di Nichelino, Sebastian Petrov di Roma 1; Matteo Santinelli di Bergamo).
NOTE – Espulso Molnar al 15’st per fallo da ultimo uomo. Palazzi (PPA), Baldani (CAL), Nicco (PPA), Marras (CAL), Mondini (CAL), Cavalli (PPA)