Mentre il mondo sposa l’intelligenza artificiale e la comunciazione è ormai veloce quanto la luce, la Lega Pro, impegnata nell’inventarsi l’impossibile per darsi un tono, nega il minuto di silenzio in memoria di Gipo Calloni, in quanto la richiesta avrebbe dovuto arrivare 48 ore prima del match. Tutti avvisati, se qualcuno intendesse essere ricordato sul campo, si ricordi di morire almeno 72 ore prima della partita.
Siamo solo all’inizio della seconda settimana di Quaresima, ma la Pro Patria è già alla terza, vista la sconfitta odierna col Renate che segue a quelle con Padova e Mantova.
Ora, la zona playout torna ad essere vicina e venerdì, alle ore 20,45 ( altra perla della Lega), giocherà a Trento un match davvero complicato.
In campo tigri contro pantere, in panchina i “Colombo”, Riccardo su quella bustocca, l’ex Alberto su quella del Renate e l’ambiente pasquale è garantito, anche in Quaresima. Purtroppo, la sorpresa dell uovo pasquale non sarà quella sperata.
Pro Patria con Mangano in porta al posto di Rovida ( infortunio?), il resto torna alla normalità, dopo i clamorosi errori di Mantova. I tigrotti partono bene e passano in vantaggio con Castelli, poi sfiora il goal in altre occasioni, colpisce un palo e poi perde per infortunio muscolare Mallamo e da lì inizia un’altra partita. Ormai è noto quanto la Pro Patria di quest’anno sia perfetta quando giocano quelli che devono giocare, ma perde di competitività quando si attinge dalla panchina, soprattutto in alcuni ruoli chiave. Mallamo, che come dice il Professor Alberto Brambilla, non è Maradona, è però uno che appartiene alla lista degli insostituibili. Mister Colombo ci mette del suo e sceglie Ferri e non Fietta e fa male.
Ferri quest’anno è la fotocopia sbiadita e in bianco e nero del giocatore dello scorso anno: perde il pallone che consente al Renate di segnare e provoca un rigore che è parso regalato, ma che il commissario degli arbitri che era accanto a noi in tribuna stampa assicura che era del tutto da assegnare in quanto la palla non viene colpita da Ferri.
Ora, non che sia colpa del giovane tigrotto la sconfitta, ma certamente le ultime scelte di Colombo lasciano davvero perplessi.
Una Pro Patria brutta nel secondo tempo dominata a centrocampo dagli ospiti e mai in partita. Dopo l’uscita di Mallamo anche Nicco ha avuto un flesso di rendimento percepibile, mentre l’uscita di Castelli per infortunio ha definitivamente tranquillizato gli ospiti per niente infastiditi da un Parker sempre a secco di goal.
Quello che sembrava scongiurato, ossia il pericolo playout, torna prepotentemente di moda per la Pro Patria che ha perso il filo del discorso con la sesta sconfitta casalinga.
Ora, serve ritrovare corsa e abnegazione per tornare a fare punti in questo campionato davvero difficile in casa Pro Patria.
Flavio Vergani
Pro Patria-Renate: 1-3 (1-1)
Marcatori: Castelli (P) all’8’pt, Bocalon (R) al 18’pt, Bocalon (R) al 5’st, Bocalon (R) su rigore al 45’st
PRO PATRIA 1919 (3-4-2-1): Mangano; Minelli (1′ st Vaghi), Saporetti, Moretti; Somma (21′ st Piran), Nicco (21′ st Fietta), Mallamo (12′ pt Ferri), Ndrecka; Stanzani, Pitou; Castelli (28′ st Parker). A disposizione: Bongini, Bashi, Marano, Bertoni, Citterio, Ghioldi, Renault C., Curatolo. Allenatore: Colombo Riccardo.
RENATE (3-4-3): Ombra; Bosisio, Alcibiade, Vimercati; Baldassin, Vassallo (32′ st Alfieri), Currarino (32′ st Bracaglia), D’Orsi (18′ st Esposito); Tremolada (32′ st Anghileri), Bocalon, Sorrentino (42′ st Pinzauti). A disposizione: Fallani, Gasperi, Procaccio, Iacovo, Pellegrino, Ziu. Allenatore: Colombo Alberto.
ARBITRO: Ceriello di Chiari (Celestino di Reggio Calabria, Storgato di Castelfranco Veneto; Papi di Prato)
NOTE – Giornata fredda, terreno pesante. Ammoniti: Minelli (PPA), Vimercati (REN), Ndrecka (PPA), Esposito (REN), Ferri (PPA), Pitou (PPA), Fietta (PPA). Calci d’angolo 2-6. Minuti di recupero: pt’ 2, st’ 6.